PSICOLOGIA

 

15.   -  ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA (COMMISSIONE PARITETICA 12.4.'13)    -

In questa pagina troverete degli avvisi importanti inseriti anche in queste FAQ perchè di argomento generale. Ovviamente questi avvisi non sostituiscono, ma integrano, quelli generali inseriti nelle news del sito del Dipartimento, che vanno sempre e comunque letti!

 

ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA (COMMISSIONE PARITETICA 12.4.'13)

La commissione didattica paritetica del Dipartimento, nella seduta del 12 aprile 2013, a preso in esame alcuni punti proposti dagli studenti riguardo l'organizzazione della didattica. Si riporta la parte del verbale che riguarda questo punto, e le proposto fatte proprie successivamente dal Consiglio di Corso di Laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche e di quello della magistrale in Psicologia.

 

Vengono lamentate delle disfunzioni nella calendarizzazione degli esami (ad esempio, appelli sovrapposti negli stessi giorni, pubblicazione di date solo alcuni giorni prima dell'appello) e si evidenzia la necessità di appelli per fuori corso per favorire il recupero da parte di questi studenti in ritardo, e di regolamentare - specie per le materie che superano i 6 CFU - le prove in itinere che vengono svolte con criteri diversi tra docenti.

Dopo ampia e aperta discussione, cui partecipano tutti i presenti, si perviene alle seguenti indicazioni operative, che i presidenti proporranno ai rispettivi corsi di laurea e il dipartimento sottoporrà ad approvazione nella prima seduta utile:

 

-         La segreteria del dipartimento, d'intesa con i presidenti dei corsi di laurea, curerà di evitare sovrapposizioni di date di appello nelle stesse giornate per gli esami dello stesso anno di corso (escluse le materie a scelta), chiedendo ai docenti che presentano le proposte di date già occupate da altri docenti - che hanno consegnato la scheda in precedenza - di apportare delle modifiche, analogamente a quanto avviene già per le lezioni. Questa razionalizzazione consentirà anche un miglior uso delle aule, evitando sovrapposizioni nello stesso giorno che superano la disponibilità effettiva nelle diverse sedi, e costringono alcuni docenti a fare esami nel proprio studio, situazione da evitare.

-         Anche in caso di differimento di date già fissate, per gravi e inderogabili motivi, andranno accertate le sovrapposizioni di cui al punto precedente.

-         I docenti che non inseriscono le date di esami entro le scadenze previste in calendario vanno sollecitati all'adempimento di quanto previsto sul piano regolamentare.

-         Riguardo gli appelli di esami, si ribadisce quanto previsto dal regolamento circa la impossibilità di sovrapporre lezioni ed esami per gli studenti in corso. Ciò anche per l'impossibilità di assicurare aule sufficienti per entrambe le attività in contemporanea. Si ribadisce altresì che i periodi di lezioni devono essere sufficienti a far sì che i docenti possano programmarle ed effettuarle secondo quanto previsto dal monte ore della loro disciplina, essendo il completamento effettivo delle ore previste un dovere dei docenti stessi e un diritto gli studenti frequentanti. Sarebbe contrario ad una didattica di qualità sacrificare le lezioni per dilatare ulteriormente lo spazio dedicato agli esami, che demotiva la frequenza e la partecipazione alle attività seminariali e professionalizzanti.
Al fine di rispondere a quanto richiesto dagli studenti per agevolare i fuori corso, agli appelli di esame regolari (due per sessione) sono aggiunti come appellisupplementari i seguenti:

o       Nel mese di aprile - riservato ai fuori corso

o       Nel mese di luglio - aperto a tutti (in quanto non esiste coincidenza con le lezioni)

o       Nel mese di novembre - riservato ai fuori corso

o       Nel mese di dicembre, nella settimana appositamente calendarizzata prima delle vacanze natalizie, in cui le lezioni vengono sospese  - aperto a tutti.

Tutti i docenti calendarizzeranno un appello anche in questi periodi, tranne eccezioni che potranno essere concordate con i presidenti dei corsi per rilevanti ragioni: ad esempio se per inserire l'appello di esami sospendendo le lezioni, il docente prevedesse di trovarsi poi nell'impossibilità di completarle. Sempre al fine di non ridurre gli spazi per la didattica, gli appelli di novembre potrebbero essere accorpati con quelli di dicembre aperti a tutti, se in base all'esperienza pregressa siano prevedibili pochi iscritti all'appello per fuori corso.

-         La regola - vigente in alcuni corsi di laurea a seguito di delibere dei rispettivi Consigli, e pubblicizzata nel sito - secondo cui chi si prenota per un appello e non si presenta ad esso senza aver disdetto in tempo utile la prenotazione nel periodo consentito dal sito  non può sostenere l'esame all'appello successivo, può avere eccezioni per gravi e documentati motivi da comunicare al più presto al docente, comunque prima dell'apertura dell'appello. Si ribadisce che la motivazione per cui alcuni corsi di laurea - con grande numero di prenotazioni a ciascun appello - hanno adottato e pubblicizzato questa limitazione era di evitare una eccessiva discrepanza fra la lista dei prenotati (che obbliga a prevedere in anticipo diverse giornate di esami, col relativo impegno della commissione) e il numero di studenti che si presentano effettivamente all'esame, in alcuni casi inferiore alla metà dei prenotati. I corsi di laurea interessati possono comunque ridiscutere se mantenere o meno questa regola, ferma restando l'eccezione sopra citata.

-         La prasi consigliata secondo cui non è possibile sostenere nell'appello successivo l'esame non superato nell'appello immediatamente precedente, può avere eccezioni se il docente stesso consiglia allo studente di approfondire una parte del programma eventualmente carente (purché nel resto dell'esame sia stata ottenuta la sufficienza), invitandolo a ripresentarsi all'appello successivo. Quando invece la prestazione dello studente è del tutto insufficiente, non ha senso farlo ripresentare all'appello immediatamente successivo, cioè dopo soli 15 o 20 giorni.

 

Per venire incontro al bisogno di scaglionare in diversi periodi il momento di valutazione del profitto, piuttosto che aumentare ulteriormente gli appelli di esami (che in base al punto precedente sono già quasi mensili), alterando il calendario delle lezioni, si propone di meglio usufruire delle cosiddette "prove in itinere", regolamentandole come proposto dagli stessi studenti (punto 2.2).

Queste prove non possono essere confuse con le prove preliminari di esame vere e proprie (che vanno calendarizzate ufficialmente), si svolgono all'interno delle ore di lezioni di ciascun docente, e riguardano parte del programma trattato a lezione. Appunto perché inserite all'interno delle lezioni, non richiedono esplicita calendarizzazione, né prenotazione online. Tutti gli studenti hanno diritto a parteciparvi, anche se esse sono proficue soprattutto (in certo casi soltanto) per chi ha seguito il corso in modo non troppo saltuario. Per gli studenti che sono in condizione di usufruire di queste prove in itinere, esse costituiscono una anticipazione di parte dell'esame finale del corso, che viene pertanto alleggerito, dato che il docente conserverà traccia della valutazione effettuata in itinere. L'invito a utilizzare in questi termini le prove in itinere è rivolto soprattutto a docenti di discipline il cui carico è superiore a 6 CFU.

 

Un problema specifico, spesso sollevato dagli studenti, riguarda alcune prove particolarmente impegnative perché diverse dalle consuete materie di studio del corso: per esempio, gli esami di lingue straniere. Gli studenti lamentano di dover ripetere molte volte la prova di esame scritta, i docenti a loro volta lamentano la preparazione inadeguata di studenti che, avendo a disposizione tanti appelli, ma senza aver frequentato lezioni, laboratori ed esercitazioni, "tentano" l'esame ottenendo risultati del tutto insufficienti, e per questo motivo lo ripetono tante volte. Il presidente, sentita prima della riunione la docente di lingua inglese, propone che la soluzione non sia aumentare gli appelli di esami ma inserire più test in itinere - in presenza o anche per via telematica - nei quali, rispondendo a simulazioni di quanto richiederà l'esame scritto, gli studenti possano verificare concretamente il livello di preparazione prima di affrontare l'esame vero e proprio quando questo test preliminare sarà superato con successo.

Si propone altresì che all'esame orale successivo alla prova scritta potranno essere ammessi anche studenti con valutazione del compito abbastanza prossima alla sufficienza; quando invece neppure questa soglia minima (punteggi inferiori a 15/30) è raggiunta, varrebbe la regola di non consentire di presentarsi all'appello immediatamente successivo. La verifica in itinere proposta servirebbe a ridurre al minimo questa eventualità perché lo studente si presenterebbe realisticamente solo quando questa verifica preliminare dà risultati almeno prossimi alla sufficienza.

Questa procedura è stata già sperimentata in alcune materie (per esempio, Intelligenza Artificiale nel corso magistrale di Psicologia) con ottimi risultati in termini di miglioramento delle prestazioni medie all'esame scritto. 

La commissione condivide la proposta. 

 

 


 

 

 




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